Assunta
(domenica 9 ottobre 2011)
Categoria: Altro
La spiegazione della maestra
0:59 del 09-10-2011ll mio nipotino di sette anni è tornato a casa da scuola e al'improvviso ha detto a mia figlia abbassandosi i pantaloncini: mamma sai questo non è un pisellino, ma è un pene, mia figlia è rimasta a bocca aperta, pensando che qualche compagno di scuola lo avesse "illuminato" visto che sono sempre i compagni che magari hanno un fretello più grande e quindi sono più avanti degli altri in certe cose. Invece nulla di tutto ciò, sai mamma lo ha detto la mia maestra, mia figlia non credeva e l'indomani è andata a scuola e chiedere alla maestra di questa cosa e l'insegnante candidamente ha dato la sua spiegazione: senta signora, sono stufa di sentire pisello, pisellino, quindi per non confondere i bambini ho deciso di spiegare che: i piselli sono verdure sferiche che si mangiano invece quello si chiama pene. La spiegazione non fa una piega, se non fosse che i bambini hanno sette anni e forse non era il caso di addentrarsi troppo, ma chissà! Forse ha ragione lei, o no!
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Francesco
(domenica 9 ottobre 2011)
Visto che mi piacciono i bambini per quella loro innocenza, franchezza e vitalità che sanno dare, ritengo che quella maestra ha ragione da una parte, ma anche torto da un'altra.
RAGIONE perché, se penso a come era mio figlio da bambino, non bisogna raccontare tante baggianate ai piccoli specie a quelli di oggi dato che prima o poi te le faranno rimarcare prendendoti gioco di te.
TORTO perché, considerando e conoscendo com'era mio figlio, bisogna saper valutare il grado di intelligenza e di "verve" o come viene chiamato da molti in Italia "argento vivo" per indirizzare la sua richiesta di informazioni nel giusto senso e con le parole adeguate in base all'età e, come detto prima, alla "verve" e grado di conoscenza acquisita, come ho fatto io con il mio piccolo, non con parole e frasi nude e crude e soprattutto senza creare traumi o malevoli e impudici pensieri.
Credo che la maestra volesse dare un taglio netto a certe storielle, ma ci sono modi e modi e di certo tempi giusti e collocazioni migliori per ogni singolo studente o bambino che sia.
RAGIONE perché, se penso a come era mio figlio da bambino, non bisogna raccontare tante baggianate ai piccoli specie a quelli di oggi dato che prima o poi te le faranno rimarcare prendendoti gioco di te.
TORTO perché, considerando e conoscendo com'era mio figlio, bisogna saper valutare il grado di intelligenza e di "verve" o come viene chiamato da molti in Italia "argento vivo" per indirizzare la sua richiesta di informazioni nel giusto senso e con le parole adeguate in base all'età e, come detto prima, alla "verve" e grado di conoscenza acquisita, come ho fatto io con il mio piccolo, non con parole e frasi nude e crude e soprattutto senza creare traumi o malevoli e impudici pensieri.
Credo che la maestra volesse dare un taglio netto a certe storielle, ma ci sono modi e modi e di certo tempi giusti e collocazioni migliori per ogni singolo studente o bambino che sia.
dora
(domenica 9 ottobre 2011)
Io penso che si debba invece essere franchi con i bambini. Chiamare le cose col loro nome non vuol dire fare educazione sessale. Da quando sono al mondo sentono ripetere in ogni ambiente e circostanza la parola c...zo" e quando ne imparano il significato la adoperano con malizia, nei loro discorsi da bambini.
Cosa c'è di "sconcio" nel termine pene?
E le femmine? Ricordate la performance di Benigni al festival di S. Remo, con la Carrà??
Siamo proprio noi adulti con la nostra aria da "carbonari" che ingeneriamo sospetti nelle menti dei bambini, quando -sottovoce-, magari in un orecchio, bisbigliamo certe parole e le loro arzigogolate spiegazioni.
E così si passa da genitori che circolano per casa nudi con le loro -vergogne- al vento, a genitori che si chiudono a chiave magari anche solo quando si vestono.
Personalmente credo che sarebbe molto meglio spiegare da subito, che nascondiamo certi organi, non per vergogna (!?), ma per proteggerli.
Quanto poi al loro utilizzo.....beh, non è detto che lo chiedano a noi genitori che siamo sempre gli ultimi a -sapere-! Fortuna che ci sono le maestre illuminate e in seguito i presidi illuminati, che coinvolgono (dove possibile) i "consultori-giovani-.
Sono LORO che ci tolgono dalle mani la patata bollente.
........in ogni caso mi preoccuperei poco, visto che sono riusciti a crescere senza eccessivi traumi anche i nostri antenati, a cui credo nessuno abbia dedicato molta attenzione per un loro buon equilibrio psico-fisico.
E' la natura che è forte e che ci dà gli strumenti per crescere bene.....nonostante tutto.
BUONA DOMENICA A TUTTI.
Cosa c'è di "sconcio" nel termine pene?
E le femmine? Ricordate la performance di Benigni al festival di S. Remo, con la Carrà??
Siamo proprio noi adulti con la nostra aria da "carbonari" che ingeneriamo sospetti nelle menti dei bambini, quando -sottovoce-, magari in un orecchio, bisbigliamo certe parole e le loro arzigogolate spiegazioni.
E così si passa da genitori che circolano per casa nudi con le loro -vergogne- al vento, a genitori che si chiudono a chiave magari anche solo quando si vestono.
Personalmente credo che sarebbe molto meglio spiegare da subito, che nascondiamo certi organi, non per vergogna (!?), ma per proteggerli.
Quanto poi al loro utilizzo.....beh, non è detto che lo chiedano a noi genitori che siamo sempre gli ultimi a -sapere-! Fortuna che ci sono le maestre illuminate e in seguito i presidi illuminati, che coinvolgono (dove possibile) i "consultori-giovani-.
Sono LORO che ci tolgono dalle mani la patata bollente.
........in ogni caso mi preoccuperei poco, visto che sono riusciti a crescere senza eccessivi traumi anche i nostri antenati, a cui credo nessuno abbia dedicato molta attenzione per un loro buon equilibrio psico-fisico.
E' la natura che è forte e che ci dà gli strumenti per crescere bene.....nonostante tutto.
BUONA DOMENICA A TUTTI.
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